Cerimonia
LA SALA DEL POMARANCIO
Usciti dalla basilica di Loreto, dal fondo della navata sinistra, attraverso la sala Pio XI (libreria e articoli religiosi) si accede alla monumentale Sala del Tesoro, la cosiddetta «Cappella Sistina delle Marche», affrescata da Cristoforo Roncalli detto Pomarancio (1553 ca-1626) nel 1605.
La Sala, dalla maestosa volta a padiglione, venne interamente decorata con stucchi e affreschi. Le scene presenti sono: Natività di Maria; Lavanda di Maria; Presentazione al Tempio; Sposalizio della Vergine; Annunciazione; Visitazione; Fuga in Egitto; Gesù tra i dottori; Transito della Vergine. Sulla volta: Assunzione; Traslazione della Santa Casa; Incoronazione della Vergine. Assai ardita risulta la figura, presa in forte scorcio, della "Vergine Assunta".
Dello stesso artista è anche la Pala d'altare con la Crocifissione, mentre l'arredamento ligneo è opera di Andrea Costa.
Voluta da Papa Clemente VIII per accogliervi l'ingente cumulo dei doni votivi, la Sala del Pomarancio è stata più volte spogliata e saccheggiata. I preziosi più antichi furono depredati da Napoleone nel 1797 o ceduti per pagarne l'indennità di guerra imposta dal trattato di Tolentino. Altri furono trafugati tra il 24-25 gennaio 1974.
Da notare anche il vessillo austriaco riconquistato nella battaglia di Vienna del 1683 e mandato a Loreto in ringraziamento alla Madonna; inoltre, un tronetto in metallo dorato e vetro di Murano per la processione con la statua della Madonna, che si svolge il 7 settembre e nella notte del 9- 10 dicembre.
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